Puccini e la dimora

Puccini e l’amore per la propria terra

In questa Villa il Maestro Giacomo Puccini compose, nell’estate del 1895, il 2° ed il 3° atto della “Bohème”.

Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Fin da piccolo dimostra di possedere un grande talento musicale, anche se non dimostra di essere propriamente un ragazzo prodigio. Indolente e poco incline allo studio, forse perché gli veniva tutto fin troppo facile, i professori lamentavano la sua pigrizia. Riesce comunque ad ottenere una borsa di studio per il Conservatorio di Milano; tuttavia la madre, desiderosa di continuare le tradizioni familiari, lo manda a studiare presso l’istituto musicale di Lucca.
L’amore per la sua terra toscana è documentata anche dalla villa che aveva commissionato a Torre del Lago, e dove aveva vissuto con la famiglia fino al 1921 (quando l’inquinamento prodotto dalla fabbrica di estrazione di torba sul lago lo costrinse a spostarsi a Viareggio), è conosciuta oggi, come la “Villa Museo Puccini“, all’interno della quale è stato realizzato un mausoleo con una cappella nella quale il compositore fu sepolto insieme alla moglie e al figlio che morirono qualche anno dopo.

Puccini sul lungo lago a Torre del Lago

La passione per le auto

In molti conoscono la passione di Puccini per i motori, ma pochi sanno che la creazione del primo SUV italiano è da attribuire a lui.

La sua esperienza automobilistica ebbe inizio con l’acquisto di un CV 5 De Dion Bouton nel 1901, sostituita, due anni dopo, con una Clement–Bayard. Percorrendo la via Aurelia con la sua auto, si spostava da Torre del Lago a Viareggio e a Forte dei Marmi anche troppo di corsa.
Nel 1905 acquistò una Sizaire–Naudin, poi una Isotta Franchini AN20/30HP e alcune FIAT nel 1909 e nel 1919. Si trattava di auto molto utili per fare un viaggio con la famiglia, ma del tutto inadatte alle uscite a caccia; fu per questo che commissionò a Vincenzo Lancia la creazione di una macchina in grado di muoversi in maniera agevole anche fuori strada.
Nacque così, il primo SUV italiano al prezzo di 35.000 lire, una cifra esagerata per quel tempo, ma Puccini ne rimase talmente soddisfatto che in un secondo momento, acquistò anche un Trikappa e un Lambda.
Col suo Trikappa organizzò nell’agosto del 1922, un lungo viaggio in Europa con i suoi amici; l’itinerario prescelto fu: Cutigliano (un comune poco distante dalla Villa del Castellaccio), Verona, Trento, Bolzano, Innsbruck, Monaco di Baviera, Ingolstadt, Norimberga, Francoforte, Bonn, Colonia, Amsterdam, L’Aja e Costanza.
Con il suo Lamba fece, invece, l’ultimo viaggio fino all’aereoporto di Pisa, per prendere l’aereo che lo avrebbe condotto a Bruxelles per l’operazione.

Nella primavera del 1895 il maestro, già famoso a livello internazionale, scrisse più volte da Milano alla sorella e al cognato, che vivevano a Pescia, chiedendogli di aiutarlo a trovare un luogo tranquillo dove portare avanti la stesura della sua nuova opera. Dopo varie ricerche la sistemazione più consona venne individuata nella Villa del Castellaccio, sulle colline uzzanesi. La Villa è circondata da ulivi, cipressi e da un grande giardino con al centro una bellissima vasca dove Puccini s’immergeva di sovente. La Villa del Castellaccio si rivelò l’ambiente ideale per il prosieguo del lavoro, come testimoniano le due scritte autografe che egli lasciò su una parete: “Finito il 2° atto Bohème 23-7-1895”, “Finito il 3° atto Bohème 18-9-1895”. Prima di lasciare Uzzano, Puccini iniziò anche il quarto atto. Successivamente il musicista continuò a frequentare queste terre soprattutto le terre da Leonardo a Pinocchio, ma la meta principale delle sue visite furono i centri delle vicine Pescia e Montecatini.

Le scritte sul muro del Salotto Puccini all’interno della Villa

Per gli ospiti che vorranno soggiornare nella Villa del Castellaccio sarà possibile visionare reperti Pucciniani di alto valore tra i quali i due piani sui quali il celebre Maestro compose II e III atto.

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Il documento che certifica l’importanza della Villa del Castellaccio.

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Il pianoforte a muro all’interno del Salotto Puccini in Villa

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Il pianoforte a coda.